|
|
Lyrics
Nostra Signora Televisione
(1968)
Nostra Signora Televisione
c'è chi va matto per la tua invenzione
chi ti contesta i condizionamenti
chi si stupisce di tutti i tuoi portenti
uno si sollazza coi quiz o l'Intervallo
l'altro a rollarti su e giù con il carrello.
Nostra Signora Televisione
di questo passo ti sposto in balcone
tutti ti scrutano, nessuno parla
ogni altra idea viene da cestinarla
Nostra Signora Televisione...
|
la tv, agli esordi, in un bar
www.rai.it |
Brani con testi altrui [ta]
o strumentali [s]
Goodbye '65
[ta],
1966
Mary D. [s], 1968
Back To Nashville
[s], 1969
All Is The Same
[ta], 1970
|
"All
is the same / time has gone by..."
Cesare Pavese (1908-1950)
www.centrostudipavese.it |
Attesa (1971)
E ho visto il mare e le luci
nella notte
e le barche scolorate nei putridi canali di sbocco e la sera scendere lenta senza una ragione
sulle case sventrate da bieche vanità. E ho visto l'alba e Venere sfregiata
e le valli inondate di nebbia e i filari di pioppi
e i fiori
infelici e le strade, le ferrovie nella loro noia implorare l'avvento di un concreto aldilà
|
acque
crepuscolari
foto: M. Moramarco
|
Ode a un randagio
(1971)
[Mastro Hiram (1977)]
Anche lui ha sofferto
reclamando la sua parte di sole
s'è sfinito cercando sua madre
in un borgo triviale. Anche lui ha sofferto
capitando sull'isola infame
si è dovuto piegare
per un pezzo di pane anche lui tra gli scherni
e frustate di buio
chiedo a Chi ne ha il potere di farne
una gemma del ritorno.
Anche lui ha sofferto.
[Mastro Hiram è morto
e i compagni in affanno lo stanno cercando
al crepuscolo un ramo d'acacia
forse è lì che è sepolto.
Mastro Hiram è morto
e per lui geme il cosmo
chiedo a Chi ha la Parola di farne
una gemma del ritorno.
Mastro Hiram risorto]
|
con
il cagnolino Tom (1968-1984)
foto: G. Castellini |
L'Oreste
(operetta lirock)
[ta],
1971
Rock
Introitus
[s],
1971
Midday Dream
[s],
1971
Dionysos
[s], 1971
Come
quando c'eri tu
[s],
1972
|
Kleophrades, Dyonisos
(anfora, VI-V sec. a. C)
Antikensammlung (München)
www.utexas.edu
|
Il blues del gambero valido (1972)
Gamberi
validi
gambe rivali di gamberi validi
gambe riva lidi
gamberi! |
|
Victoria Station (1972)
Arrivo a Victoria Station però tu non ci sei
è
bella Victoria Station, ma dove diavolo sei?
"Ci vediamo là, stai tranquillo, va' "
"Dici che poi ci si troverà?"
Tu confermi, io mi fido, adesso scopro che
queste situazioni dickensiane riguardano solo me
Giro qua e là, mangio fish and chips
sono fritto anch'io, faccio il bis
ora vado a Savile Row, chissà se incontro Ray
donna, mi hai spellato l'animaccia, che sia amore non
direi.
Torno a Victoria Station e ancora tu non ci sei
è bella Victoria Station ma non arriverai...
|
London
Victoria Station
www.infotransport.co.uk
"Il circolo Pickwick"
frontspizio originale
con dedica di Ch. Dickens
www.gutenberg.org
|
Laika (1972)
Laika, sola
nello spazio
rovente è lo sputnik e poi dove si va? Laika, sola nello spazio
si stringe su di te l'enormità. Fin dentro gli occhi
lampi di notte immonda
ma ecco un'altra ronda
e ovunque luci beate
come un corteo di fate
Laika,
anima rapita
tu
fatti sentire, abbaia al Re Sole
e poi lasciati andare
lo spazio adesso è dentro te
|
Laika (c. 1954 - 1957)
particolare del logo dell'anno geofisico
internazionale 1957-1958 |
Compianto
filiale (1973)
L'alito dei
fiocchi lasciò i giardini
nell'abbandono le mani a riscaldarsi nella stretta
e poco o nulla usciva da
certezza Correvamo al riparo, stolti come ubriachi
il naufragio lontano dai cuori resta la speranza in Dio,
dice il predicatore
Dopo la monodia calante mi armo di ali e se l'inverno
toglie vita, un tremito la rende
l'altro vento robusto che adoravi
è il greco spirito, dove vivi attento
|
luci di neve
foto: M. Moramarco
|
Donna di
Luzern (1974)
Donna di
Luzern
segno profondo l'eden delle lancette
ha i suoi confini in te
sfoggio d'amore
tono solare
come una melagrana
ti sei aperta a me Donna di Luzern
ieri materno
forza rappresa
come ossessione che sbatte le porte
nega la morte
e poi intride
l'esatta copia di me E se, sorella di panico
ti aspetti troppo da chi
farà una vita da strabico
guardati bene da lui
|
Luzern: Kapellbruecke
www.commons.wikimedia.org
"...l'eden
delle lancette ha i suoi confini in te..." |
Come
sapendo (1974)
Tra un ferreo
inizio e l'altro
svolgo il canto le mutazioni nel fraseggio blu
sono prigioni
se non c'è
mistero Come sapendo
che il suono roco
cadrà spezzato scendo e mi tendo a decifrare
le quartine visuali tra canestri di granchi
posati nelle pievi
e memorie dei padri
ogni attimo lievi
|
29 dicembre 1952
...hama fravash-e
ashoãn be-rasad..."
|
Identikit
(1975)
Aspettando loro fermò l'ultima nigredo
fino alla consegna del libro segreto perché per
meritare l'Oltrecielo
spartì la meraviglia del disgelo E la luce verde,
l'antro, la pergamena
stanno da sempre fra bisbigli senza nome cocchiere,
tra i pochi, dello spirito pietoso
scegliesti poi l'esilio nel Riposo Erano in dieci in
una stanza tre per quattro
certi in silenzio, altri che davano di matto "E'
lui, è lui", urlò una voce ostile
poi venne fucilato nel cortile Vengo dall'abisso,
sono io e mi riconosco
dopo millenni di angosce senza voce dopo millenni di
immonde esecuzioni
cerco Sophia con le sue legioni
|
"...cerco Sophia con le sue legioni..."
www.sophiaguild.com
|
The Rose Of
The World
[ta],
1975
To A
Crimson Lady
[s],
1975
Mother
O'Mine
[ta],
1976
|
rosa
alchemica
da
Robert Fludd, Summum Bonum (1629) |
Atlas (1976)
Atlas era qua
solo un minuto fa adesso siamo in decadenza
chissà quando finirà
Lui teneva le balle, il mondo avea sulle spalle Adamo stava con Eva, lui chissà come faceva
C'era una volta un mondo senza pianto
pioggia di spade
verso Leinth viole e incanto nelle strade
in altri termini non saprei
ma so che qui devo volare
se no sprofondo nei casi miei
e sabbie mobili superare
con il favore degli alisei Medici
indecenti che a insaputa delle suore volete concupire le infermiere in ascensore
attenti alle spalle! c'è un paziente in agguato è Atlas,
e sarà felice quando vi avrà castrato
C'era una volta il mondo senza pianto
pioggia di spade verso Leinth...
|
Atlante
Collezione Farnese
Museo
Archeologico Nazionale (Napoli)
www.archeona.arti.beniculturali.it |
When The
Morning Stars
Sang Together
[s], 1976
Il
passero ferito
[ta], 1977
Storia
leziosa
[ta], 1977
Bubara, Bubara, Bubara
[s + scat vocals], 1977
|
William Blake: When The Morning
Stars Sang Together
da The Book of Job (1825) |
Il boia
(1977)
Il boia
scende lungo le scale
il giorno è arrivato, adesso poche
menate signori, forse è meglio che andiate
il boia
Clementino è già
sbarcato a Linate perché oramai siete perduti
e allora datemi un boia (il boia è
con noi). Un boia muscoloso e prestante
capace di mozzare dieci teste
all'istante l'Italia delle corna e dei furti
ha l'acqua alla gola e fa
degli incubi assurdi perché oramai siete perduti
e allora datemi un boia (il boia è
con noi) Non svegliarti, cerca di calmarti
non avere più paura dei
ladri il mondo è in pace, i boia sono tanti
almeno tanti quanto sono
i furfanti Il boia che ripara ogni onta
infila un bel cappuccio e la
forca è già pronta la gente applaude un poco sudata
felice di sapere la città
risanata e mani e teste e membri afflosciati
cadono ai piedi del boia
(il boia è con noi)
|
il
noto boia Clementino
Joseph
I. Guillotin (1738-1814) |
Green
Man (1978)
Viene maggio
e tu sei già qui
rassegnato alla tua sorte di gogna e poi di morte, Green Man
ti han conciato per le feste, e dire che
al mondo nessuno è più
buono di te,
Green Man Si sono chiesti dove metterti
se nel novero dei santi
o in quello dei furfanti, Green Man ma alla fine hanno capito che
al mondo nessuno è più solo di
te,
Green Man Metti in tasca un po' di blu, Green Man
fermati a guardare in
su prima che il Sole sparisca per sempre
che la terra resti fango e il tutto resti niente Ti hanno ucciso e tu vivi ancora
negli stracci colorati
nell'erba di quei prati, Green Man e con le braccia a penzoloni e la testa in su
saluti chi resta
a crepare quaggiù,
Green Man
|
Green Man
con testa in carne ed ossa
www.springkeeper.org
Green
Man
con testa vegetale
www.pwcweb.com |
Il ladro dell'amore (1978)
Com'è solo il ladro dell'amore tra le luci di un bar
solo
senza un amore d'oro
e la sua donna bianca
e la sua terra bruna
Ha un amico che piange e che gioca lontano con lui
quando cantano le vere canzoni come i vecchi nel viale
se moriranno allegri
avranno avuto
ragione da allora in poi
non faticheranno ad aspettare quella donna bianca che non arriva mai
e allora anche io saprò
che in un bar non si ruba l'amore Com'è solo il ladro dell'amore
solo con le sue parole
che non hanno scosso i mondi che non hanno detto niente a nessuno Il suo amico
è ormai alla fine
tra un po' si ucciderà
e gli altri intorno balleranno il ballo della vita
e sulla scena volano le ore e suona una campana
ma non è per il ladro dell'amore che insegue una stella
gridandole il suo amore e tutto intorno ancora tace
però è solo questione di ore Com'è solo il ladro dell'amore
tra le luci di un bar...
|
Holly
Bush (London NW3)
www.camranorthlondon.org.uk
"After
You've Gone"
di Creamer e Layton
(copertina dello spartito)
www.lcweb2.loc.gov
Vincent
Van Gogh, Caffè di notte (1888)
Yale University
Art Gallery
www.artgallery.yale.edu
|
S.I, in
memoriam
[s],
1978
Berkeley
Woman [s],
1978
Milwaukee Blues
[s], 1978
Bereshit
[s+recitativo], 1979
Al Ponte
d'Inverno
[s], 1979
|
"In
principio (Bereshit)..." Gen. 1:1 |
Canzone per
Leah M. (1979)
Alcool nelle
ossa
scarpe senza meta in una sera stralunata
e Leah sta già dormendo
ai margini di un altro mondo Leah solo tu
resti a ricordare
le città del nostro amore
quei letti sempre sfatti
e noi sdraiati pigri come i gatti Leah d'altri tempi
stella del mattino
sei tu che mi hai sfiorato
d'amore sconosciuto
e il giorno torna e niente va perduto
|
"...Leah
d'altri tempi / stella del mattino..."
|
Canto della fenice (1979)
Il mio luogo è il silenzio
di un fanciullo remoto intese chi scrisse
post tenebras lux
in epoche di gesso tremando
alla Parola che scende da quando sono qui scopro l'inizio
su un muretto scrostato, emblema controluce la lava esplose
quando Denis passò
oltre i soldatini implorai che false fossero le ceneri
forme che scivolano, dubbi voraci o specie scomparse
infransi nuvole, gocciole s'unirono e vidi sulla
Croce quattro stagioni, quattro punti cardinali
ma voi, passeri e
lucherini spero avrete raggiunto i vostri lidi
questo il mio annuncio
che il vostro tenero essere
possa svolgersi altrove
e la cripta
irradiare sacro fascino di metallo battuto
mentre nella palude anonima
setaccio l'oro divino e spiro sibilando
nell'atmosfera
d'uomo tra l'assurdo che lievita
e in un pietrame la fenice aspetta
che l'iride al crepuscolo dipinga noi figure e a un
altro preludio ci sospinga |
fravahr
www.zarathushtra.com
Denis e Tiziana
fenice
www.crystalinks.com |
Per
dimenticare te (1980)
Ho cercato di
scalare tutti i monti
di tuffarmi nelle albe e nei tramonti
per dimenticare te Mi son letto L'odissea di Paperino
ho provato con la
malva e col chinino per dimenticare te Ho deciso di buttarmi in mare
considerando che non so nuotare
ma in fondo al mare c'eri tu Per dimenticare te ho telefonato a Lola Falana
ho caricato in auto una mondana
ma sul cruscotto c'eri tu
tu
che mi guardi e sorridi
e mi prendi
per mano e con S. Cristoforo mi raccomandi: "vai piano!"
|
"God Save Donald Duck..."
(Ray Davies)
www.corporate.disney.go.com
"...ho
deciso di buttarmi in mare..."
Lola
Falana (n. 1942) |
Tanto per capirsi
(1980)"Non frappare il carullo!" mi dici
tu crefente
cataliona, melandra, doffando scalpamente
se non sguilli il petofero, meglio la Lappù
in un tulchio cigarico quella fa cucù
io tostazzo mi fu
Pecchie con bile, miuzza cratile
la Zardò che mi faga e tu non quizzi a capire
Il petofero sfrolla, tu melandra zubbocchi
e croppando un musile vai perimetra al pub
"Non frappare il carullo" ...
|
"...Non frappare il carullo..."
Luciano Burani: da Altre realtà |
Jolly (1980)
Dovunque sia
quel jolly, lasciate che vi parli d'altro che corrode e poi rigenera
Largo al jolly amico di spiriti dell'aria che ha sciolto la cometa e s'è disperso vivo Linciatelo a sogghigni, se volete
ma è meglio se in segreto gli credete tanto il jolly
anche morto resta allegro
e sa che voi girate
pianeti e clessidre per trovare lui
|
"...Largo
al jolly...."
|
Cuore è il
mio nome (1980)
Bah, cuore è
il mio nome, poi chi lo sa è una questione di tatto e di serenità
eh! malcapitata sei con me Tu prova a capire quello che c'è
dentro il paniere della mia giovialità nella foschia del tête-à-tête ci sono notti senza stelle e giorni da pinguino
e amori diroccati come qui se questo lampo che mi hai dato
finirà dentro il paniere, anche fra un anno mi ricorderò di te e mai tu potrai svelare l'indaco del mare
cercando la ribalta in me che sono cuore, basta così!
non c'è futuro per noi due ficcati qui ah! malcapitata sei con me
|
"...cuore è il mio nome, poi chi lo sa..."
"...e giorni da pinguino..."
Mood Indigo
(Ellington, Mills, Bigard)
copertina dello spartito
www.antiqbook.com
|
Proprio in
quel momento (1981)
L'avresti
detto che finiva così?
lasciami il tempo di chiamare un taxi
lontano da te il giorno durerà di più meno male che è finita così
Stammi a sentire, o parla pure se vuoi
un letto non può
cambiare niente tra noi lontano da te, il mal di schiena passerà
meno male che è
finita così, ma proprio in quel momento eravamo nel divino
chinati ai margini del mondo proprio in quel momento, noi felici come il vino
tra il respiro dei cristalli, al fondo del divino Strada facendo, troverai uno che
ti spiegherà l'amore peggio
di me lontano da ma, farai la vita da soubrette meno male che è finita così, ma
proprio in quel momento eravamo nel divino...
|
cristalli di glucosio isomerase
www.science.nasa.gov
"...tra il respiro dei cristalli..."
|
Aspettando
Madeleine (1981)
Voilà, finita
è l'astinenza
l'annuncio dice:"di bella presenza"
mi
sento in forma smisurata
procedo come fossi un battistrada l'appuntamento per un quarto alle tre
ma qui son già le sette
e Madeleine non c'è... Chi lo sa dove si è cacciata Madeleine
per non sembrare un pomodoro
passeggio con decoro in su e in
giù ma dentro, in fondo al cuor
io sto aspettando Madeleine
Quattro mentine avea comprato
nel caso mi puzzasse un poco il
fiato ma la mia Madeleine non arriva
e io mi sento andare alla
deriva e aspetto Madeleine mentre il sole va giù
ma questo scherzo mi ritorna ancora su Chi lo sa dove si è cacciata Madeleine
sarà con un indossatore
o forse a far l'amore in un pied-à-terre e io rimango qui
ad aspettare Madeleine Poi me ne vado rassegnato
per oggi questa Madeleine non verrà
ma se la becco in qualche modo
vedrai la triste fine che farà
la voglio eliminare a effetto surprise
senza lasciare tracce
e mettermi nei guai Chi lo sa dove si è cacciata Madeleine
sarà nel Golfo della Sirte
o forse gioca a carte in un bistrot
e io come un ciula qui
ad aspettare Madeleine Ah! finalmente l'ho braccata
andiamo in gita in barca in mezzo
al Po poi sul più bello l'ho sbarcata
tra i gorghi annega il
nostro qui pro quo e aspetto il sole mentre Madeleine va giù
ma con quel sasso al collo lei non torna su
C'est si bon, tra le tue braccia Madeleine
per non sembrare un assassino
vocifero in latino tra me e me
ma dentro, in fondo al cuor
io sto aspettando Madeleine
|
MADELEINE
79, bella presenza, assenza
non da meno, cerca max 40, referenziato,
ottima posizione, amante fiumi,
scopo amicizia/coniugio.
No calvizie, no riporto, no pancia,
no perditempo, no gastroresecati.
Contatto: Ag. Matr. Pincdrim
tel. 0212-4401020102010
"...nel
caso mi puzzasse un poco il fiato... "
www.straightfromthedoc.com
"...sarà nel golfo della Sirte...
Jacques Villon, Les Cartes
c. 1903
www.nealprincetrust.org
la
Vistola a Torun (Polonia)
foto M. Moramarco |
Il sultano e la corriera (1981)
Devo
imparare a guidare la corriera perché
voglio portare un po' a spasso il mio harem
Devo imparare a guidare la corriera
per rompere le balle alla gente con un clacson fetente
e per guidare la corriera in un modo decente
occorre almeno avere una patente
Voglio imparare a guidare la corriera perché
è questo il marchio dell'uomo vincente
|
Henri
Matisse, Odalisca (1928)
www.caravanserai.splinder.com |
|
Molto strano
(1981)
Molto strano
che questo sia il tramonto di un amore insano
adesso pago il conto
e mentre il cameriere intasca la sua mancia tu rimani seduta e guardi la mia pancia Per il giorno e la notte
e per i sogni che si inseguono a
frotte perché mi hai fatto entrare nel cuore
un re con la sua guardia
d'onore Per l'inverno e l'estate
per l'aria dei racconti di fate
e perché è un gioco delle mani la vita
per oggi ho vinto
un'altra partita. Come mai non mi hanno fatto Presidente?
molto strano
come mai? bisogna stare molto attenti
all'italiano medio, ah!
C'è chi balla la rumba
chi invece tiene in mano una bomba
mi dicono che il tempo è scaduto
ma io continuo a chiedere
aiuto E quando cado nel fosso
vi prego non sputatemi addosso
in fondo non ho fatto del male
anche se non ho mangiato il
maiale Come mai non mi hanno fatto Presidente...
|
cameriere lesto
epa aulica
"... e perché è un gioco delle mani..."
"...c'è chi balla la rumba..."
puro
suino
scampato
|
Malta (1982)
Un sole
arancio in campo nero
e questa strana angoscia sul veliero fra mille onde di mercurio stiamo arrivando a Malta So molto bene che nessuno mi aspetta
che la mia donna si è
mutata in civetta però malgrado questo e altro a poche miglia c'è Malta e c'è una vecchia storia dentro di me
di quando Ulisse il greco venne a fermarsi quaggiù, però
c'era Calypso a consolarlo, io invece sono solo... Lo specchio guarda le mie facce sudate
qui non so più se è
l'inferno o l'estate ma il gioco vale la candela
meglio aspettare l'alba prima di scendere in un porto barocco
tra il mal odore dei
canali di sbocco a vedere Venere sfregiata mentre sale su Malta Ma perché piangi, uomo senza storia
se la tua donna ha deviato
la voglia ce ne son tante così, lascia stare con chi E vuoi scommettere che mentre stai piangendo
felicemente lei
sta fottendo solo, non spararti se puoi, casomai spara a lei per questa vecchia storia dentro di me
la flotta di Napoleone i cavalieri batté, però quei cavalieri erano veri, io invece me la vedo
coi mulini a
vento Siamo alla fine di questa canzone
è solo un incubo in
dissoluzione doveva essere ben triste
il mio lamento su Malta
E' sempre in cielo quel tuo sole perverso
e la saliva mi va di
traverso tra mille onde di mercurio stiamo partendo da Malta
|
David Teter, A Willing
Suspension of Disbelief
www.awesomephotos.wordpress.com
Jacob
Jordaens, Calypso e Ulisse costruiscono una nave
(c.
1630-35)
www.mlahanas.de
lo
sbarco dei Francesi a Malta (1798)
stampa
dell'epoca, coll.priv. |
Le siepi di
Ram (1982)
Verde
d'abisso tra le siepi di Ram cantore di fecondità stami a linea meridiana
e tu che resti un'ombra
strana
|
"verde d'abisso..."
foto: F. Filipponi
http:/stm.sottosuolo.org |
Dolce
gigantesca Daisy (1982)
Vola
l'aeroplano
scintilla come un arcobaleno punta dritto verso il Nord
alla ricerca del mio grande amore
duecento chili d'ossa e d'interiora ma dove sei dolce Daisy?
ti cerco da almeno tre mesi
dimmi dove sei Dolce Daisy, batti un colpo se ci sei
non farti desiderare
Dolce Daisy, grande e grossa come sei
lo sai che non mi
sfuggirai dovessi pure ripescarti alle Hawaii "Un uomo brutto che si crede bello
sembra una mosca che sente
uccello"
mi dicevi un po' così
io non capivo che parlavi di me ma in questo caso Daisy sappi che
che per lo più, dolce amore
con gli anni la bellezza muore
incluso Gregory Peck Dolce Daisy, batti un colpo...
Vola l'aeroplano
scintilla come un arcobaleno punta dritto verso il Nord
alla ricerca di migliori nuove
e in mezzo a bianco qualche cosa si muove ma non sei tu, dolce amore
è l'uomo delle nevi in calore
mica roba per me. Dolce Daisy, batti un colpo...
|
"....Vola
l'aeroplano...."
"...ma dove sei, dolce Daisy..."
Leonardo Da Vinci, particolare da uno studio
di due teste senili
(c. 1487-1490)
yeti
autentico garantito
www.welltuncares.wordpress.com
|
Non voglio
morire d'estate (1982) Non voglio
morire d'estate tra il profumo delle siepi
tra le facce abbronzate
se devo tornare in Paradiso
o andare all'inferno voglio avere un preavviso
e cercherò di rimandare la scadenza
sperando che mia moglie porti un po' pazienza non voglio morire d'estate tra le braccia di un frate
dalle ascelle sudate
Non voglio morire d'estate tra schiamazzi e bikini
dentro spiagge affollate
se devo salire all'Eliso
o scendere all'Ade voglio almeno un preavviso
e cercherò di rimandare la scadenza
sperando che mia moglie
parta per Cosenza (oppure per Piacenza, non fa gran differenza)
non voglio morire svestito e far così la figura
di un maiale arrostito
|
"...tra le facce abbronzate..."
Al
Jolson (1886-1950)
www.freerepublic.com
"...dentro spiagge affollate..."
Coney
Island, 1938
foto
Weegee
www.photographymuseum.com |
Un giorno o
l'altro me ne vado in Irlanda (1983)
Un giorno o
l'altro me ne vado in Irlanda
là sugli scogli dove il mare
canta il mare canta un triste canto davvero
e un uomo muto cavalca
il suo destriero Non c'è niente che mi possa fermare
sulle colline verdi voglio
cantare e una fanciulla dai capelli rossi sulle labbra voglio baciare Tempo d'autunno sulle coste d'Irlanda
il cielo piange mentre
il mare canta io mi rifugio dentro vecchi castelli
e qualche gnomo mi balla
tra i capelli dal Ben Bulben vedo un cimitero
dove il poeta dorme un sogno
vero e da lontano arriva il cavaliere dritto sul suo destriero Là tra le croci in marmo lancia uno sguardo
poi se ne va ...
"Know that I would accounted be
true brother of a company...."
|
La
verde isola dall'alto
http://blog.gocrosscampus.com
la
tomba di W.B. Yeats
(1865-1939)
www.commons.wikimedia.org |
Come in un
film americano (1983)
Dai ti prego,
non andare via
che tu lo voglia o no, sei per sempre mia come in un film americano
voglio baciarti, voglio fare un
primo piano Non ti ricordi quel Fred Buscaglione
quelle domeniche di panna
e di passione di belle madri speranzose
di film di Alberto Sordi e di
gazzose Non ti ricordi quei bei Natali
quando ero un pollo felice e
giorno e notte erano uguali quando nessuno naufragava
e intorno un dolce paradiso
respirava Ero venuto per cercare un po' di sole
ho dato un sogno, ho
chiesto al mondo poche ore e tra i capelli del passato
volo alla fine di questo giorno
un po' sfiatato Chissà se ci sarò nel giorno che verrà quando i cieli si apriranno e tra le nubi
i quattro cavalieri arriveranno e poi le trombe suoneranno a distesa perché le api possano ballare nuovo polline sui fiori
gioia senza ombre dei mattini di maggio quando il cielo non nasconde
un sole amico tra le nubi
vagabonde Vorrei tornare indietro, te lo giuro
passare un pomeriggio
seduto sopra un muro leggermi in pace Capitan Miki
e poi arrampicarmi su un
albero di fichi ma non si può, e allora andiamo via
che tu lo voglia o no, sei
per sempre mia come in un film americano
voglio baciarti, voglio fare un
primo piano
|
Fred
Buscaglione (1921-1960)
www.ilpopolodelblues.com
Albrecht Dürer, I cavalieri dell'Apocalisse (1498)
Capitan Miki
www.ifedizioni.it
|
Sudore e poco
più (1983)
Donna afosa e molleggiata
dimmi cosa vuoi da me un discorso o un'insalata?
vorrai mica andar subito di là? buttarti a testa in giù
sopra un letto di bambù
e mentre cerco un cuore
tu scendi su di me mi rubi dentro di te... Situazione un po' stonata
tu deliri su di me
e pensare che cercavo una fata
c'est la vie, si capisce
anche così sudore e poco più
la mia sciagura sei tu e mentre cerco un cuore
tu scendi su di me
mi rubi dentro di te Come burro liquefatto
resto qui vicino a te
mezzo muto, mezzo soddisfatto
poco male, fra un minuto mi
riprenderò
|
"Donna afosa e molleggiata..."
Antonio Fantozzi, Cangaceiros
"...mezzo muto mezzo
soddisfatto..."
Antonio Fantozzi, Cangaceiros
|
Amore
assassino (1984)
Pensando a te
alle sette del mattino bevo un caffé e un litro di vino per dimenticare questo amore assassino
e tu selvatica bambina mi dici che io devo aspettarti
ma all'incrocio della vita è sempre troppo
tardi Vai su un altro mondo, io non ti seguirò ho da fare e perciò io resto qui a bere il mio cordiale
meglio così non c'è niente di male se vado verso il giorno con la faccia gioviale Pensando a te... Sei rimasta sola adesso cerchi me ma è già tardi perché perché alla fine tu mi sei uscita dal cuore
non ne potevo più, c'era troppo languore meglio andare a leggere un romanzo d'autore Sei rimasta sola... Pensando a te alle sette del mattino
dopo un caffé e un litro di vino ho dimenticato questo amore assassino
|
"...io non ti seguirò..."
Luciano Burani, Altre realtà
Emilio
Salgari, La stella dell'Araucania (1906)
|
Indipendentemente dal vino (1984) Indipendentemente dal vino
io sono così
triviale e più sopraffino
ma come si fa a non dividersi in due con un sogno che va? Indipendentemente dal vino
io cerco te
compagna del mio cammino
ma solo a metà saremo sempre e solo in due
con una nuvola in mezzo alla mente
che non è regina ma schiava del mondo di una macchina insana E tu mi lasci come un cane
mi passa anche la fame
ma poi ci vuole poco
per dimenticare te Indipendentemente dal vivo
io non ti oltraggerò
non sono mica un cretino
(o almeno spero di no) a finir dentro in galera
per vilipendio di una chimera
che non fa più piangere neanche un poeta un Dannunzio o un esteta E tu mi lasci come un cane... Indipendentemente dal vino
lasciatemi qui
voglio spiare il mattino
finire così
|
Henri de
Toulouse-Lautrec, A la Mie (1891)
Museum
of Fine Arts, Boston
www.mfa.org
"...saremo sempre e
solo in due..."
Luciano Burani, Altre realtà
Il
vate in molle lettura |
Nello
specchio dell'amore (1984)
L'apparenza
era all'altezza dei bisogni
sembravi quasi la donna dei miei
sogni ma eri un fuoco fatuo, un gioco del destino un buco nero al mattino Ancora io ti penso e il cuore batte male indifferente il cielo
sta a guardare e se tra noi non c'è più niente da salvare
meglio vuotare il boccale Ma nello specchio dell'amore
la vita sembra un'altra cosa
e anche questa sera senza te
all'improvviso torna rosa è come se tu fossi a un passo da me
ma il nostro amore così
strano è un sogno ormai lontano Cade il giorno pesante come il piombo
in qualche parte di
questo grasso mondo c'è la mia signora intenta a contemplare
l'angoscia azzurra del mare ma belle dame sans merci, è che durante la tua
assenza
ho già percorso una fradicia distanza e ora sto aspettando che l'arcobaleno
mi restituisca il sereno Ma nello specchio dell'amore... Sto correndo e mi sembra d'andar piano
non ho neanche una bici
sottomano ah! uno resta indietro e senza preavviso gli viene meno il sorriso ma ancora io ti penso malgrado la stagione
è una tremenda,
dolcissima ossessione tutto passa e va e io porto il mio deserto
sotto il tendone di un circo Ma nello specchio dell'amore...
|
Berthe
Morisot, Psyche (1876)
Thyssen-Bornemisza Collection, Lugano
www.museothyssen.org
"...non ho neanche una bici sottomano..."
two
hearts that beat as one
www.libweb.princeton.edu/ |
Voglio
tornare in paradiso (1985)
Sto
sanguinando di ricordi un po' appannati di treni addormentati
a Bari con mio padre che sanguinava per suo figlio infilato in un berretto
ah! non è Dio che chiede troppo
a questo cuore maledetto allora su di me non ci contate più
voglio tornare in paradiso
e abbandonare queste strade insanguinate
dimenticar le vostre
facce avvelenate Aspetterò che arrivi la fortuna lontana come luna
nel cielo di novembre ma anche stasera la battona non risponde alla chiamata e un pazzo per la strada
suona un'altra serenata allora su di me non ci contate più
voglio tornare in
paradiso... Poi me ne andrò così come son venuto un urlo, uno starnuto
e chiusa la partita e calerà la notte dentro questa
stupida contrada e un pazzo per la strada
farà un'altra serenata allora su di me non ci contate più
voglio tornare in paradiso...
|
"...a Bari con mio padre..."
foto: G. Moramarco sr.
il
portale celeste
ill.:
D. Krieger
|
Dolce come il
sonno del mare (1986) Dolce come il
sonno del mare
o forse come un giorno d'aprile di quelli quando l'aria è sottile
e si potrebbe anche morire
così eri tu nella stanza del mio tempo così eri tu Così eri tu che in un momento
sei salita più su
splendente come un firmamento
sconsolato anche lui così eri tu nel gran finale
inventato da me Notte di neve e luci blu
amore tirami un po' su il tempo mi accerchia lo sai
rottami sparsi intorno a me
il mio orologio rulla e tace ma
l'impensabile risplende
in ogni zolla di terra scura e bagnata e poi poi ci sei tu che in un momento....
|
"Dolce come il sonno del mare..."
foto: R. Pagliarini
"...notte
di neve e luci blu..."
foto: G. Moramarco |
Giubilando
così (1986)
Di corsa a
cercarti
nella notte chiamarti mentre tu sei già qui giubilando così
senti che la vita canta dentro me
questa è l'ora, scendi pure se vuoi Sette e quaranta
la vita è tutta qui
tu nasci con me.... Dolcemente così
cantami la vita che ti porti con te
per il resto conta pure su me
|
Nebula
planetaria IC 418
www.spacetelescope.org |
Duello (1987)
Revolver
sotto il cuscino, carico per voi all'alba ci sarà un duello tra noi
Lasciate stare i bambini, gente d'oggidì frugate il mondo, ma non cercate lì
Nero su bianco, scriverò del vostro letame e a quelli che verranno resterà la storia più infame Chi rompe paga e i cocci sono suoi non è una sceneggiata o un film di cowboys
Ho nominato i padrini, fatelo anche voi non resta molto allo showdown tra di noi
ma prima torno a dormire e forse sognerò la fortuna o come un menestrello canterò una storia alla luna
Al
bando il gossip, la televisione trash le storie adulterine,
siringhe e veline il mondo fa schifo, vorrei gettarlo dal balcone ma forse è solo un vezzo o forse è solo un'opinione Bibbia alla mano, vi dimostrerò che triste fine ai gomorriti toccò
State perdendo il controllo, ma il drago siete voi il sogno truce svanirà prima o poi
ah! per conto mio, forse andrò a cercare o come un menestrello canterò una storia alla luna
|
"...lasciate
stare i bambini, gente d'oggidì...."
foto John
Moramarco
|
O mangiare la
minestra o saltare la finestra (1988)
Perché oramai
non c'è più niente da fare
o mangiare la minestra o saltare la
finestra e dire che io volevo fare l'attore così calcare il palcoscenico
e fare l'autografo alle signore
invece mi sono ridotto a fare il droghiere e se i clienti se ne vanno non arrivo a fine anno Perché oramai non c'è più niente da fare
o mangiare la
minestra o saltare la finestra e dire che io volevo fare il cantante
magari un po' confidenziale
così le donne venivano in tante
e invece di spilli sono un rappresentante rappresento
invero poco, quasi quasi mi do fuoco perché oramai non c'è più niente da fare
o mangiare la
minestra o saltare la finestra o studiare La ginestra o aggredire la maestra
o sposare Clitemnestra o spennare una pollastra perché oramai...
|
|
I camion di
Abenstein (1989)
Si sono
aperte le iscrizioni per la guerra generale il muto zeppelin sorvola un panorama surreale
ah! il peggio sembra normale I camion di Abenstein e un uomo accoppato
e la moglie che piange sul torrido selciato ma le voci dell'essere non piangono più
e gli uccelli son dispersi in un cielo di gru
ah, dai camion di Abenstein trasuda lo squallore
di un mondo avvitato alla fine peggiore
dunque almeno non rompere anche tu
altrimenti mi angoscio di più Nemmeno l'urlo a questo
punto c'è qualcuno a sopportare
lo show è finito e per di più comincia a piovere sul mare
bisogna quindi sfollare I camion di Abenstein e un uomo accoppato
e la moglie che piange sul torrido selciato... Nella radura a metà strada tra le fabbriche e le dune
due beccamorti malcontenti appena assunti dal Comune stanno calando
la fune I camion di Abenstein e un uomo accoppato
e la moglie che
piange sul torrido selciato
ma le voci dell'essere non piangono più
e gli uccelli son dispersi in un cielo di gru
|
"...il
grigio zeppelin sorvola un panorama surreale..."
Luciano Burani, Altre realtà
Edvard
Munch, L'urlo (1893)Munch-Museet,
Oslo
www.munch.museum.no |
Quando Keith
Moon mi chiese una Kent (1992)
Quando Keith
Moon mi chiese una Kent
signora mia non eri ancora nata
e la mia vita era un bel viaggio in treno
con biglietto di sola
andata
naturalmente sotto c'era un thrill
di bassi elettrici,
rullanti e Vandrè
che suonavamo a iosa senza negoziare cachet
Quando Keith Moon mi chiese una Kent
nel Palasport ancora semivuoto
avevo tredici anni e qualche mese
e mi sentivo musicista di
frodo
chissà perché la chiese proprio a me
che non avevo un'espressione fumé
magari gli altri erano
Quando Keith Moon mi chiese una Kent
musicalmente erano vacche
grasse
capolavori pop a raffica
e a millecinquecento lire + tasse
ma a parte questo il bello era nell'aria
traversata da motivi
smaglianti
adesso è solo noia grazie ad incapaci e briganti
Non voglio dilatare le virtù dei tempi miei
ma credi baby questa è la verità
i ladri e gli imbecilli spopolavano anche là
però che musica
in blue-jeans o in frac!
Quando Keith Moon mi chiese una Kent
naturalmente io non ce l'avevo
ma
quella Kent
mancata è sempre là
con me che ascolto gli Who
in piedi
il fumo mi fa schifo ma confesso, donna,
che non mi sarebbe
spiaciuto
accendere una sigaretta al batterista fottuto.
|
il logo
degli Who
www.thewho.com
Keith
Moon (1946-1978)
www.lineout.thestranger.com
|
Dolce
tempo andato (1993)
Dolce tempo
andato
nelle cantine odore di bucato e radio a frotte battagliere
di calde voci inondano il quartiere che si sveglia nel sole
un altro giorno in vita dentro un sogno di viole e
pastasciutta condita
la folla pigra arriva alla partita
qui stanno proprio tutti bene
in questo tempo andato senza pene mi sento arguto ed
affiatato
solo in mezzo a un prato
guardo nubi vagheggiare lassù e mangio un pane col
formaggio
immobile in un raggio
che mi scalda dal midollo in giù ma ormai è già domani
e il treno va, come brilla la laguna!
sabbia, vele, stelle marine eh sì che questa è vita, la
tengo fra le dita
e sembra non finire mai più Se la mia storia ti è suonata
banale
ti chiedo scusa, mi dovevo sfogare un'altra volta mi
rinchiudo tutto dentro di me
e mi racconto a una tazzina di caffé Con questa panna
montata nel cielo
restare in casa è uno scempio davvero io quasi quasi scendo
in strada
e poi mi metto a cantare
una canzone per te e per me Dolce tempo andato
odor di pioggia e muschio sul selciato
e anche una luna pellegrina
si ferma in questa memorabile mattina
e poi c'è il vento di sera
l'ultima neve a marzo, viene la primavera e sogno bianchi
castelli
a letto appena dopo Carosello
qui tutti cantano
Volare
in questo tempo andato senza bare
e io mi sento smisurato
signore del mio prato sento i merli fischiettare lassù
e mangio un pane col formaggio immobile in un raggio
che mi scalda dal midollo fin giù ma ormai è già domani e
il treno va, come brilla la laguna!
sabbia, vele e stelle marine eh sì che questa è vita, la
tengo fra le dita
e sembra non finire mai più Ero venuto solo per cantare
non mi sognavo di far nulla di male
col mio colletto di camicia messo male saprei
tornare in fretta dentro i fatti miei ma quella panna
montata nel cielo
mi fa sentire in espansione il pensiero e quasi quasi scendo
in strada
poi mi metto a cantare
una canzone per te e per me Con tutti i soldi che hai
potresti almeno comperarmi un cappotto non sono un gigolo,
sai
ma il dolce tempo è andato in mezzo ai guai no, non è il
caso di parlare
meglio sorvolare o ritornare con le fibre laggiù
a quei colori profumati
di mare in mezzo ai prati
a quella vita che non torna più
|
"... e radio a frotte battagliere..."
"... e pastasciutta condita..."
Alberto Sordi in
Un
americano a Roma
"..è già domani e il treno va..."
"...come brilla la laguna"
foto: Mario A. Crömmelch
Carosello (1957-1977)
"...sabbia vele e stelle marine..."
"...quella
panna montata nel cielo..."
www.kidsgeo.com
"
...o ritornare con le fibre laggiù..." |
Perché sei di sole (1997)
Passa la
banda e tu ti metti a marciare guardi gli ottoni luccicare
e le divise blu sgargiare
io spio la tua allegria e così sia
trilla il vecchio borgo
tutto questo sembra leggendario
forse lo è Stella polare, star del muto di lassù
in questa notte
la più lucida che fu brilla nel cielo per i fatti tuoi
ma non dimenticare lui
né me, povero girasole Cade un diluvio di pallottole e paillettes
sulle retrovie
ma padre e figlio sono tornati a casa loro e ormai di là dai vetri il mondo non rovina più
chitarra e piano stan swingando suppergiù ci manca un middle eight, fallo tu
batti il tempo e suona in
blu
eh sì, perché tu sei di sole Un'altra band adesso svirgola per noi
nel piatto Belgio è bello rivedere Ray ma la sua voce fucsia spilla te
rapsodia geniale
e a ogni levare ruoto intorno a te
sincopando danzo te m'incanto verso te che sei di sole
|
el
Niño en todo su splendor
onde
sonore percorrono il Sole
Colorado
Research Associates
www.cora.nwra.com
Peer, Belgique 2004
foto: G. Moramarco
|
Senza te non
vivrei (si fa per dire) (1998) Senza te non
vivrei, si fa per dire
per una come te non voglio morire senza te me ne andrei, ma non so dove
o resterei perché magari
piove senza te il mondo sembra grigio
ma con te anche il cielo è marron Senza te sparirei, si fa per dire
si tratterebbe solo di
smaltire senza te che farei?, domanda vana
mi metterei con una meno
strana senza te mi sembra di bluffare
ma con te ero finto da sempre e per quanto io cerchi di capire, so
che ho a che fare con una
balorda Sono qui un po' per caso
cercavo solo un amore ma se tu mi prendi per il naso
ci metto niente ad andare
e camminando nel buio
senza paura nel cuore finirò domattina
in un harem di suore
...e per quanto io cerchi... Loda il Dio della terra
perché ha creato la vite
e questa notte che vibra
di mille luci stranite poi cammina da solo
senza paura nel cuore, perché morirai un mattino
da celeste viaggiatore Senza te non vivrei, si fa per dire....
senza te il tempo è alla moviola
ma con te ogni attimo
esplode
|
"...ma con te anche il cielo è marron..."
www.aunaocio.com
"... ma con te ero finto da sempre..."
Luciano Burani, Altre realtà
"... ma con te ogni attimo esplode..." |
Ballata
moscia per monsieur Brassens (1999)
Ballata
moscia perché non ci sei
in un ritaglio di Parigi mentre ti chiamo
con tutto il silenzio che ho
e soffi d'Atlantico sputano gli occhi Ballata moscia per il tempo in cui
tu spiritavi questi muri
poi venne il fato
ti sei assentato ma qui c'è odor di maglioni, di pipe e canzoni Ballata moscia per monsieur Brassens
in un impasse che
non ha fine esce un mastino
mi azzanna i testicoli, no!
è meglio che andiamo, Brassens ridi piano
|
Impasse Florimond, Paris 1999
foto: G. Moramarco
Georges Brassens (1921-1981)
foto: Lipnitzki/Roger-Viollet
www.linternaute.com |
Middle Eight
[s],
1999
Invisibili
mani (2000)
Longitudine
persa ormai
cercarla non conviene
altri cieli rovisterai
in un angolo tra di noi
Se verrà un
tempo che poi
saremo lontani
ancora uniti resteremo
da invisibili mani
e con il poco di voce che avrò
la mia storia di te canterò
e questa voce salirà
intorno il tuo viso
sarà com'esserti vicino
in un bel paradiso
l'impercettibile calco di noi
nelle pause del suono farai
... stretti da invisibili mani
se così ti sfioro le mani
è solo per sentirle svanire
e come tocchi di nube
penso le carezze per te
... stretti da invisibili mani
Acqua e cielo per un viavai
senza contorni scuri
passeggiando mi troverai
in un angolo meglio noi
Se verrà un tempo che poi...
|
"...Longitudine persa ormai..."
Luciano Burani, Altre realtà
"...soleggiando mi troverai..."
Luciano Burani, Altre realtà |
Canzone
d'inverno (2001)
Sarà così,
con sette rose blu
che mi presenterò da te dopo un lungo cammino amaro
tra le paludi e le stelle del sud
per ritrovare un tempo che non c'è
o che non vedo più forse non saprò che cosa dire
starò in piedi in silenzio ad
aspettare
un cenno del tuo fraseggio sioux Guardando te, in fondo scenderò
agli occhi neri e liquidi
voglio il lieve tormento ameno
delle tue mani graffiate alle
mie in una sera di nebbia sulla via
che riporta a noi tra gli umori scalzi delle case
e i lampioni contorti dalla
solitudine che hai versato in me L'amore qui è un soffio di irrealtà
come il tremore che mi
prende quando sento che nasci in me
o come linfa che scorre via
dietro le scorze stanche
o acqua viva tra le pietre affrante
forse è una rugiada sulle ossa
forse un salto nel vuote delle
altezze di questo immenso ricordo di te Non so, non so, ma la nave se ne va
fragile lascia tutti i
porti poi sparisce nel grande mare
io mi rifugio in un lembo di te
e la tua immagine lancia lune esauste
davanti a me senti com'è strano scivolare
nell'abisso di questo arcano
amore che canto con voce d'inverno per te Eccola qui, la magica realtà
di desideri e crema al rum
nel deserto infuocato, oppure
in una notte di neve blu accarezzando i miei sogni arrivi tu
e ti fermi qui
sulle mie parole puoi volare
la penosa disdetta di un giullare
togli e io ricomincerò Bruciano là, in un cielo che passò
Pegaso e Phoenix alte e
mute dolce luna d'inverno ascolta
non è rimasto nessuno qui
e anche le foto di lei sono tra i rifiuti
di questa età
tu splendi sulla neve insanguinata
e converti il destino a
un'altra fiaba grama che un altro canterà
|
J.B. Cacca, In una sera
"...o
acqua viva tra le pietre affrante..."
foto:
Roberto Pagliarini
"...
poi sparisce nel grande mare..."
foto:
Pierluigi Gallo
"...in
una notte di neve blu..."
Gulbrandt Sether, Snowy Night (c. 1910)
www.tradwaygallery.com
"...dolce
luna d'inverno, ascolta..."
|
Oltre ogni
oltre (2002)
Oltre ogni
oltre
così io ti amerò e tu che hai un sapore di stella
così forse mi amerai.
Oltre ogni oltre
scavalco l'orizzonte e tu mia transilvanica fata
salta con me. Dove vai? scherzavo, torna giù
blandamente stenditi vicina
e in un torrido bailamme
capirai che il mio volerti è oltre ogni oltre
così la notte va
tra sagome e ferite lontane
la vita sta voltando di qua. Oltre ogni oltre
fin là ti porterò
e tu mia transilvanica fata
luccica un po'
|
J.B.
Cacca, Oltre ogni oltre
J.B.
Cacca, Fin là ti porterò
|
Chak Chak
(2003)
Non cerco più
in te
qualcosa che sta in me la proiezione si conclude qui a metà l'unica
chance è l'invarianza
mi pare che in sostanza stia qui il film
e poi che ne sarà dei fotogrammi tagliati
torna alla realtà per quanto mi riguarda voglio che mai più
telefoni di notte e dici: "per piacere, non chiamare più" cerca una strada e segui quella
ti sentirai più snella e io saprò da qui partire per Chak Chak
gocce, deserto lieve e tutti gli
yazad
convenuti là Non cerco più in te
e parto per l'Iran
il viaggio è lungo e chiede solo verità ti lascio agli
ipse dixit scemi
do un bel colpo di reni e vado là a Chak Chak
Chak Chak mi sbalzerà
mi bagnerà di luce
questa è la realtà parto per Chak Chak
|
Chak Chak, Yazd (Iran)
"...gocce e deserto lievi..."
www.kderambakhshfilm.org
"...mi goccerà di luce, questa la realtà...
www.meybod.net |
Regalati una rosa marron (2003)
Carina, non
lo nego, però sei una donna arrogante, molto deprimente stai tutto il giorno a fare il make-up
gli specchi sono annoiati di occhi imbalsamati che luce non esprimono più Scendi da quel trono se no neanche un pescecane ti filerà per fame
a parte il fatto che su di te pende una taglia da tempo per leso sentimento
regalati una rosa marron sì, marron oppure grigia, mettila in valigia e se puoi
porta in viaggio i tuoi guai, ma poi
svegliati dal tuo sonno di
robot leva quei chiodi che hai sul cuore, prova a cantare Carina, non lo nego....
regalati una rosa marron
sì, marron oppure grigia, già che la tua vita è così
senza luce, perché non sai
ridere di te stessa e dei tuoi guai
cogliere l'attimo fuggente senza domande
Talento, non lo nego, ne hai
sai fare bene le frittelle e rompere le balle il tuo problema in fondo sta qui
non riesci mai a indovinare se è ora di allentare almeno per salvare il bon ton
Scendi da quel trono se no ... regalati una rosa marron sì marron
oppure grigia, mettila in valigia e se puoi... Carina, non lo nego, però
sei una donna arrogante e allora dammi mente regalati una rosa marron
|
"... sei una donna arrogante..."
Luciano Burani, da Illuminati
"...neanche
un pescecane..."
"...e
allora dammi mente / regalati una rosa marron"
www.masnovias.com |
Torbida dea
(2004) Già, tu,
torbida dea
sguscia, scappa, con la tua vita
di latta e di ruggine, di indugi e reclami
torna all'ombra che ami, ma non dilagare più passa di striscio e non ti fermare qui
sono altri tempi i miei, tempi così così Eh, già, turgida dea
credevi mai di fomentare i miei sogni?
e invece li hai depistati sono occhi appannati su glabre pareti
e come sapendo che qui non c'è strada per te fai del mondo un puré per chi ti adora Sì, tu, lurida dea
laccata, sei sempre il disastro che eri
parvenza di luce ammaccata getta in mare la spada e riparti da zero
Maya luttuosa, improbabile sposa il tempo ce l'hai, ma non la mia metrica ormai
|
Alexander Runciman, Ariadne
(XVIII sec.)
Achenbach
Found. for Graphic Ars
www.famfs.org
J.B.
Cacca, Lurida dea
|
Troppo di te
(2005)
Troppi poveri
esseri
troppo dolore sprecato troppe scimmie che ballano sopra il mio prato Troppo di te, voglio che tu vada via presto sono intasato di te, ancora un poco e rischio l'arresto ora mi spoglio di te, ti lascio questo amore sbiadito fanno la fila per te, ma quanto a me mi sono salvato salvato da te, dalle tue grinfie di bugiarda incallita la vita tifa per me chiaro che ne ho troppo di te, basta con le contorsioni
dei tuoi discorsi flambè ormai ne ho pieni anche i coglioni vengo dagli anni del rock, però non ero mica d'accordo che tu ti muovessi così, chiamando clandestini a bordo merda! non mi va di far la parte dello smidollato stregato da una così Troppi incubi gelidi
troppe estati maligne troppi coiti squallidi e troppe matrigne Troppo di te, dico: pratica archiviata
ma perché poi sia così mi devo procurare una fata ricominciare potrei in tutta un'altra dimensione velocemente saprei sfuggire alla grottesca visione di te, dei tuoi capricci di insensata cafona la mia zona è
off limits per te chiaro che ne ho troppo di te, basta con le contorsioni... Troppe anime pallide
troppe tentate rapine troppi rapaci che girano tra le rovine
troppo di te
|
"...troppe
scimmie che ballano sopra il mio prato..."
"...vengo
dagli anni del rock..."
foto: G. Castellini
"...troppi
rapaci che girano..."
|
Mi faccio
ridere scordando te (2005)
Facendo finta
di pensare ad altro
in fondo al cuore io coltivo te che sei la rosa bianca di José Martì dentro me
uhm! peccato, ma è così Cerco di dimenticare
ma sono un'isola in mezzo al tuo mare
tu mi circondi dunque è inutile fuggire cosicché mi lascio piangere pensando a te Sto volteggiando su una luna rosa
distante mille anni luce da
te ma poi la sera mogia scende e mi preparo un caffé
uhm! identico al tuo sorriso
Stanco e sovraccaricato
mi lego a considerazioni sul fato
e in un istante memorabile rivedo che lassù giocavo con Garrincha e Pelé Mi chiedo dove te ne vai
con me recluso in questo tempo di
malinconia ma poi rinuncio e cincischio un po' tra me e me
fantasticando in una melodia Io cerco di dimenticare
ma sono un'isola in mezzo al tuo mare
... Io dico di pensare ad altro
ma in queste cose sono poco
scaltro comunque vado ad aggiustarmi e mi ritiro in me mi lascio vivere scansando te Per qualche attimo retrò
la serenata di Vadinho a donna
Flor ti farei ma sui miei passi non voglio più tornare sento che
con te si rischia di annegare e mentre vado ad asciugarmi il cuore
io mi ricordo vagamente
di noi ti lascio un suono verde denso di sorgente ma poi
uhm!, mi piace che sia finita totalmente emancipato
come un canguro salto in tondo su un
prato e in un tripudio di maracas poi concludo che mi faccio ridere scordando te
|
"... la rosa bianca di José Martì..."
fotocomposizione: Roberto Pagliarini
Garrincha & Pelè
www.geocities.com
Albrecht Dürer, Melencholia I
(1517)
"...ti lascio un suono
verde..."
www.coolchaser.com
"...come un canguro salto in tondo..."
|
Sunday
per C. (2005)
Io, venti
anni in più
il cuore strascicato in mezzo alle budella tu, tutt'altro show
con la tua faccia fin de siècle
e
caramella ma cosa vuoi che faccia se
mi susciti infondatamente
Io allerta sto
sfuma l'argento nei tuoi occhi di gazzella
tu balbetti un po'
e dici: "chiederò consiglio a mia sorella" ma cosa vuoi che sappia lei
dei nostri mancamenti-lampo
e poi vedremo se vincerà la mia ragione
oppure il tuo
profilo da infelice antica
ora in congedo perché
io ti spiego che
vent'anni in più non sono mica una storiella tu protesti un
po'
e poi ritorni a consultare tua sorella ma cosa vuoi che sappia lei di questi nostri colpi bassi..
|
Frederick Leighton,
Melittion
(1882)
www.collection.aucklandartgallery.govt.nz. |
Antico sogno
per C. (2006)
Esordio alla
grande come amore pretende mie lettere argute di tue grazie imbevute
semaforo verde, luce della tua carne
segreto di menta e vabbe' sì, ma poi non è andata così Nativi di un canto, avvolti nel manto
di stelle operaie, fior di notte brutale le tue mani affrante guarite all'istante
ti lancio una vita
e vabbe' sì, ma poi non è andata così Storia di traverso
meraviglia disfatta
il mio orgoglio, del resto
impiccato a una cravatta coppia a fisarmonica senza postulati
come si fa a incollare due cuori smodati
senza abilità? Al picnic nuziale io porto le mele
restiamo sposati fino a che scende il sole sui prati allegria, poi tutti van via
noi fissi d'amore
e vabbe' si, ma poi non è andata così Così passa il tempo, la mano sul mento sta lì per capire il tuo pio delirare
il mistral batte il mare, da rabbrividire
noi dentro a
guardare e vabbe' sì, ma poi non è andata così
|
"...luce della tua carne..."
faccia
sardonica incravattata
foto: G. Moramarco
l'Atlantico in Porto
foto: G. Moramarco
|
Sopra pensiero di te (2006)
La novità è
sul fondo del mare
è là che tu mi vuoi cancellare, allora
io salgo via, riesco a riaffiorare ma tu sei già qui sull'onda ad incantare Povera sirena, non lo sai? me ne vado con gli alisei
da domani tu non mi avrai Sopra pensiero di te
l'ultima acqua per me Quello tra noi è un portento d'amore
anche se, ormai c'è solo un livore stanco e vecchie viltà e pretesti bacati
spazzati via dal vento sui nostri prati Sei rimasta in balìa di te, col tuo canto acido che
tra i coralli s'impiglierà Sopra pensiero di te
l'ultima eco per me
|
John
W. Waterhouse, A Mermaid (1901)
Royal
Academy of Arts, London
www.jwwaterhouse.com
|
Epigramma per
C. (2006)
Piove sole
bene
malgrado
perché siamo
io e te
anche se
non so dove
sì, non so dove
forse
reclusi nel mare.
Piove sole
come
sui prati
e finiamo
io e te
sì, io e te
ma non so dove
neanche come
forse
reclusi nel mare |
Alba sul colle di Giano
foto:
Michele Moramarco
"...forse reclusi nel mare..."
Luciano Burani, da Altre realtà
|
Virtuali eroi
(2007)
E' mezzanotte
e col tormento di te
schivando il cielo mi domando perché perché mi sono
allucinato, allucinato così, di te
che sei un altro pianeta, un pianeta lontano da me e non
c'è un gesto o una parola di consonanza tra noi solo una blanda follia che ci fa credere eroi
sì, virtuali
eroi ma sono inevitabilmente abbindolato da te, che ormai te la ridi sapendo che sarei nei guai, e che guai!
dovessi tu dileguarti e io restarmene qui su una panchina di sbieco come la bocca che hai Spumeggiante, poi ritrosa ermetica matrona
clamorosa dolce insidia tu sai bene che mi sono innamorato
musicalmente di te, eh sì
che firmi contro la guerra ma ti diverti a ferirmi così
dal nostro cono di luce dovresti uscire, ché poi
vivremo vite parallele da fantomatici eroi Quando resti in lontananza mi riprendo i sogni tocco il cielo con un dito ma
poi ritorni e io mi trovo incamerato
magicamente così, da te
che sei un'anima storta e controindicata per me da questo miele
andato a male dovremmo uscire ché poi vivremo vite spaesate da
fantomatici eroi E' mezzanotte col tormento di te
schivando il cielo mi domando
perché perché mi sono inacidito, inacidito a go-go di te
che mi ricordi una pernice ma vai bene così, oh yeah
col tuo sorriso da interdetta nelle budella mi stai
e con quegli occhi spioventi mi dici tutto di noi
sì,
molto vedo
in te e infatti leggo tra le righe e riconosco
che mai
e poi mai
potrà finire in pareggio
questa partita a ping-pong
tra di noi
adesso è meglio che chiudiamo
sarà un successo, vedrai
non vanno bene i compromessi tra due virtuali eroi
|
"...che ci fa credere eroi..."
"...tocco il cielo con un dito, ma..."
www.ebaumsworld.com
pernice (mosaico, I-II
sec. d.C)
sinagoga di Hammm-Lif (Tunisia)
Brooklyn Museum
www.archaeology.about.com
"...questa partita a ping-pong..."
|
Vaudeville finale
(2007) Eccomi
arrivato qui
questa è l'ultima fermata
poi c'è il mare
e il treno come fa?
fa o non fa, ci sei tu
sventolata da una musica blu
vivo navigando in questo vaudeville per te
|
"...vivo navigando in questo vaudeville per te"
www.photobucket.com
|
Masonic
Ritual Rhapsody
[s],
2007-2008
include
temi scritti dal 1971 al 2007
|
Simboli e colori massonici
Ionic Lodge n. 31
Grand Lodge A.F. & A.M. of Delaware
www.ionic31.org
|
E ogni
momento ti amo (2008)
E
ogni momento ti amo
come sempre e come mai
un controvento lontano
mi respinge verso noi
che non abbiamo imparato
a conoscere il perché
dell'incanto sillabato
che farciva i matinées.
E ogni momento ti amo
non capisco come mai
un firmamento araucano
mi riavvolge dentro noi
che non ci siamo più visti
né cercati e men che mai
valutando i precedenti
torneremmo a fare guai
ma gli occhi restano qui
occhi a precipizio che
si aggiudicavano rime
tra delizia e naïvetè
E ogni momento ti amo
come sempre e come mai
nel testamento spartano
c'è già scritto che tu avrai
ciò di cui ero capace
in artistica malìa
quello che si dice amore
ma è di più malinconia
|
"...un
firmamento araucano
mi riavvolge dentro noi..."
www.media.bigoo.ws |
Lunisol (2009)
Ehi,
donna ignota, vieni e sverna qui
ché se mi arpeggi un monumento ti farò
e Lunisol ti chiamerò, ti chiamerai
duplice e astrale, più epigastrica che no.
Tu, nella tua voce velata di canto
gusto di sambuca hai
dai, nascondimi un po'
mi salverò da altre insidie.
Ehi, donna ignota, vieni e svieni qui
ché se vaneggi un po' di consulenza avrai
e Lunisol ti catalogherò
duplice e astrale, più epigastrica che no
...quasi laforghiana tu
ma rimani così, mandorla e brie
ché mi piaci
ehi, Lunisol,
io sono sempre qui..
Tu nella mia voce color amaranto...
|
"...Lunisol
ti chiamerai"
"...quasi laforghiana tu"
F.
Skarbina: ritratto di Jules Laforgue (1885) |
Tuffo d'essere (2010)
Tuffo d'essere
in un'aurora blanda e livida
come un lievito
rilancia un pane sempre azzimo
Tuffo d'essere
tu, occhi alati ma non sfuggono
è tutto quanto
quel che si offre a un cardiopatico:
un chiaroscuro
tuffo d'essere
tra corpi laidi e vagotonici
che spiegano
brandelli di esistenze querule...
un chiaroscuro
tuffo d'essere
saremo tutti più laconici
dentro caotici
alberghi pieni di mammiferi |
J.B Cacca, Tuffo d'essere |
La ballata di Scaroun
(2010) Guarda che
luna che c'è, parlale un po'
chissà se risponde, qualcosa dirà....
Questa è la
storia di Scaroun
che un giorno capitò
a guerra ormai finita
nella stalla si insediò
paglia non gliene mancava
tra le braghe alla zuava
e così Scaroun
si mise a lavorare
accudire gli animali
pulire e rastrellare
si accontentava di poco
vivendo senza fiatar.
Donde venisse non si sa
però si dice che
parlava con gli oggetti
che stanno sospesi nel ciel
sole luna stelle e pianeti
che da qui ci sembrano quieti
invece lui gesticolava
nitriva e farfugliava
agitato dell'incanto
lo stesso di Vincent Van Gogh
nelle mattine dorate
e
nelle sere blu.
Sull'aia ballano il fox trot
ma lui restava lì
a guardare il Grande Carro
gli spiegasse lui il perché
di questa terra amara
voleva una risposta chiara
e poi tornava nella stalla
tra un asino ed un bue
a dormir fantasticando
sul gran popolo del ciel
sugli anelli di Saturno
lui ballava il suo fox trot.
Questa è la storia di Scaroun
che un giorno se ne andò
ufficialmente ignoto
ancor prima di sparire
solo dentro i suoi vestiti
larghi storti lisi e ingialliti
e adesso dove sei?
povero Scaroun
ma Dio che non si scorda
il tuo posto ti darà
nel presepe celestiale
certo la cometa sarai.
|
"...qualcosa dirà..."
"....agitato dall'incanto
lo stesso di Vincent Van Gogh..."
"....nel presepe celestiale
certo la cometa sarai" |
L'uomo di Altamura
(2011) Questa è
l'avventura
di Ciccillo da Altamura
paleontologicamente chic
che dormiva dentro il Pulo
e non russava mai
sonno senza sogni...
Prima che all'Imperatore
a Ciccillo era battuto il cuore
cinquantamila anni sono un bel distacco
perché sulla linea della vita
chi chiude prima ha vinto la partita
i nati morti, quelli dei primordi
ne sanno molto più di noi.
Poi un bel giorno si svegliò
col suo scheletro di perla andò
peregrinando alla ricerca di un compare
ma dei suoi nessuno c'è
solo ombre della notte
e non val la pena rompersi la schiena
inseguendo chi non c'è.
Dove vai? tra Murgia e nuvole
se in un pozzo tu cadrai
poi nessuno ti ripescherà.
Ehi Ciccillo dove vai?!
non ficcarti in mezzo a troppi guai
ché senza boria, al netto della storia
l'uomo di Altamura sei.
Dove vai? tra claustri e vicoli
finirai dentro un bar
e la gente si spaventerà.
Bada Ciccillo a quel che fai !
forse è meglio rincasare, sai
ché senza boria, al netto della storia
l'uomo di Altamura sei.
|
"Prima
che all'Imperatore
a Ciccillo era battuto il cuore..."
"...dove vai? tra claustri e vicoli..." |
Bethlehem (2012)
E il Profeta arrivò
davanti al Ponte d'Inverno il tiranno negò
riparo a lui e ai destrieri
dal gelo di Datush
mille anni passarono ma dolore ci fu.
Poi la stella spuntò
in un cielo cobalto divina brillò
e i buoni Magi partirono
in cerca del Re
re di giustizia e di pace in cui riparo è.
Non c'era posto alla locanda
per la la nostra Madre santa e lo sposo Yoseph
soltanto un caravanserraglio
come se fosse per sbaglio quel nascere là.
Impallidirono le stelle al cospetto di Lui
formidabile incanto negli antri più bui
angeli, greggi e pastori
cantavano Chi
era venuto a portare il giorno di Elohim.
Tutto giubila ormai
gusto di paradiso tra i muri di Bethlehem
questo è il più dolce segreto
che all'uomo si dà
un divino roseto nei cuori vivrà.
Guarda le stelle volteggiare
sulle terre e il vasto mare, dalla nave che va
ma un'altra luce splende a prua
una luce tutta sua, è grazia per noi!
E fedelmente ritornando, ecco i Magi che vanno
cavalcando le aurore verso le rose d'Iran
mentre il despota Erode
a furia orrenda si dà
uccidendo innocenti in villaggi e città
ma alla fine verrà il trionfo dei bimbi
nel Regno senza età
l'oro illustra l'eterno, l'incenso alto va
e la mirra diffonde aroma dell'aldilà
Non c'era posto in quelle ore
per l'ancella del Signore e lo sposo Yoseph
ma tra quei docili animali
fu un riparo senza uguali, immensa Beltà. |
Zarathushtra (II millennio a.C)
"...e
i buoni Magi partirono in cerca del Re..."
"...
ma tra quei docili animali
fu un riparo senza uguali..."
|
|
le
gifs animate sono tratte dai seguenti siti:
www.megghy.com
www.bestanimations.com
www.freefever.com
www.gifs.net
www.animated-gifs.eu
www.animationlibrary.com
www.animatedgif.net
www.coolanimatedlayouts.com
|
Copyright Michele
Moramarco 2008 |