"...
Roba fina, non c'è che dire...
Canzone d'inverno è un capolavoro"
Giorgio Conte
(maître chansonnier)
"Bravo, fratellino!..."
Bruno Lauzi
(maître chansonnier)
"... cantautore di lungo corso underground,
dal solido impianto letterario- musicale... un mix suggestionante di
trame, temi, sogni, suoni"
Mario Bonanno
(Musica & Parole)
"... una produzione meravigliosa... una voce insieme soave e roca... I testi sono interessanti, testi di
chi non si prende troppo sul serio ma lavora con serietà. Testi del
cuore. L'umorismo non impedisce la profondità dei contenuti, che
lasciano indovinare la sensibilità dell'autore..."
Françoise Beck-Pieterhons
(Fondation Point et Lumière)
"....
Rock poetico, splendide ballate, stilemi
cool e spaccati
travolgenti da big band...."
Salvatore Esposito
(Blogfoolk)
"...In
principio fu la sinestesia, misteriosa facoltà di incrociare e
sovrapporre i sensi della vista e dell'udito: vedere all'improvviso
luci, colori, forme in movimento quando si ascolta una musica, oppure trovarsi la testa inondata di
melodie mentre si guarda un panorama... o una persona.
Così, sinestesia dopo sinestesia, in alcuni decenni Michele
Moramarco ha composto più di centoventi canzoni, oltre a un numero
imprecisato di brani...
C'è molto sperimentalismo, all'insegna della Musica
Totale, qui sposata con testi decisamente poetici, vuoi delicati vuoi
spiazzanti, comunque capaci di far vibrare le corde interiori.
Insomma, uno chansonnier
in piena regola, di quelli che la mamma non ne fa più..."
Pierluigi
Ghiggini
(Il
Giornale di Reggio)
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